Belgio – Letteratura
Incastrato tra le grandi e prolifiche tradizioni letterarie di Francia, Germania e Regno Unito, il contributo letterario sostanziale del Belgio viene spesso messo in ombra. Con così tanto materiale proveniente dagli altri Paesi, la letteratura belga viene poco tradotta o commercializzata a livello internazionale.
Ma il piccolo Belgio ha prodotto un buon numero di romanzi che danno a chi vive qui un senso più profondo e ricco della società e della storia che lo circonda. Se siete alla ricerca di una buona lettura estiva, ecco sei ottimi libri di scrittori belgi (o con sede in Belgio) in cui perdersi.
1. Chika Unigwe
Pur non avendo la nazionalità belga, in testa alla lista c’è la scrittrice nigeriana Chika Unigwe, una delle migliori voci uscite dalla scena letteraria belga negli ultimi anni. Pur essendosi recentemente trasferita negli Stati Uniti, Unigwe ha vissuto per molti anni a Turnhout, nelle Fiandre, con il marito e i figli, e pubblica regolarmente sia in olandese che in inglese.
Il romanzo di Unigwe Sulla strada delle ragazze di colore (Fata Morgana in olandese) ha ricevuto un ampio consenso da parte della critica e racconta la storia di quattro donne africane che si incontrano lavorando come lavoratrici del sesso nelle vetrine del quartiere a luci rosse di Anversa. In un mondo di silenzio e assenza di volto, queste donne si uniscono per condividere le loro storie di fronte alla tragedia. Il libro è valso a Unigwe il Premio Nigeria 2012 per la letteratura.
2. Hugo Claus
Probabilmente il più importante scrittore fiammingo del XX secolo, Hugo Claus, nato a Bruges nel 1929, ha scritto oltre 20 romanzi, 60 opere teatrali e migliaia di poesie. Purtroppo, solo una piccola parte di queste opere è stata tradotta in inglese.
Tra le opere tradotte c’è il romanzo di formazione semi-autobiografico Il dolore del Belgio (Het verdriet van België) di Claus, pubblicato nel 1983. Questo romanzo, un must della letteratura belga, racconta la storia di Louis Seynaeve (un alter ego di Claus) e della sua maturazione in una famiglia nazionalista fiamminga di destra durante l’occupazione tedesca nella Seconda Guerra Mondiale. Quando Louis scopre la letteratura proibita dalla Germania nazista, il suo mondo si apre a nuove idee, vietate dall’ambiente di estrema destra. Queste lo ispirano a diventare lui stesso uno scrittore.
3. Amélie Nothomb
Tra gli scrittori più prolifici della lista, Amélie Nothomb ha prodotto quasi un romanzo all’anno da quando ha pubblicato il suo primo libro, Hygiene and the Assassin (Hygiène de l’assassin), nel 1992.
Nata a Bruxelles nel quartiere di Etterbeek, la Nothomb è cresciuta in diversi paesi, tra cui Giappone, Cina, Regno Unito e varie località del sud-est asiatico. Il periodo trascorso in Giappone, dove ha trascorso i primi cinque anni della sua vita, è servito come base per il suo romanzo più noto, intitolato Paura e tremore (Stupeur et tremblements), che le è valso il Grand Prix per un romanzo dell’Academie Française nel 1999. Nel romanzo, una donna belga torna in Giappone, dove ha vissuto da bambina, per lavorare come traduttrice. È il racconto dei travagli apparentemente infiniti della donna nella sua nuova posizione, mentre cerca di adattarsi al modo di lavorare giapponese.
4. Georges Simenon
Se il numero di libri all’anno di Amélie Nothomb può essere impressionante per alcuni, non regge il confronto con uno degli scrittori più amati del Belgio, Georges Simenon. Alla sua morte, avvenuta nel 1989, lo scrittore liegeo Georges Simenon aveva pubblicato oltre 375 opere, tra cui 75 romanzi e 28 racconti della sua serie poliziesca con protagonista l’ispettore Jules Maigret. La serie di Maigret è stata tradotta in oltre 50 lingue, rendendo Simenon l’autore francofono più tradotto al mondo.
Con così tanti libri tra cui scegliere, un ottimo punto di partenza per conoscere Simenon è Pietr il lettone (Pietr-le-Letton), il primo della serie dell’ispettore Maigret, pubblicato nel 1931. Questo libro introduce l’abile investigatore, che può essere seguito nei suoi sforzi per risolvere i crimini dalla Francia al Belgio a New York nel corso di quattro decenni.
5. Louis Paul Boon
Nato ad Aaslt nel 1912, Louis Paul Boon è stato uno dei primi scrittori a dare una voce fiamminga alla narrativa di lingua olandese, che in precedenza in Belgio tendeva ad adottare il vocabolario e le modalità espressive dei Paesi Bassi, considerati la voce letteraria della lingua.
La strada della cappella (De Kapellekensbaan, 1953), considerato il capolavoro di Boon e uno dei più importanti romanzi in lingua olandese del XX secolo, è in realtà tre storie racchiuse in una: una racconta la storia di una ragazza disagiata che cresce in una baraccopoli del XIX secolo in una Aalst immaginaria; un’altra è la storia dell’autore stesso che scrive una storia su una ragazza disagiata che cresce in una baraccopoli del XIX secolo in una Aalst immaginaria e del contributo dei suoi amici al romanzo; l’ultima è una rielaborazione del mito classico di Reynard la volpe.
Sia Chapel Road che l’altro romanzo più famoso di Boon, La mia piccola guerra (Mijn kleine oorlog, 1946), sono stati tradotti in inglese.
6. Dimitri Verhulst
Dimitri Verhulst (nato nel 1972) è stato definito il Louis Paul Boon della nuova generazione, sia perché condivide la città natale dell’autore più anziano, Aalst, sia per il suo sguardo critico ma compassionevole sulla vita belga. Verhulst è noto per la sua lingua tagliente, che lo ha portato a occasionali problemi legali. L’ira di Verhulst può essere espressa in tutta la sua forza contro i suoi connazionali nel romanzo breve L’ingresso di Cristo a Bruxelles.
Il romanzo più noto di Verhulst è Le disgrazie (De helaasheid der dingen, 2006), da cui è stato tratto un film popolare nel 2009. Liberamente autobiografico, racconta la storia di un giovane scrittore che, quando scopre che la sua compagna è incinta, inizia a riflettere sulla sua giovinezza cresciuta in un gruppo di alcolisti. A volte comico e crudo, altre volte commovente, è tanto uno sguardo umoristico sull’infanzia quanto un serio dramma familiare che affronta i temi della povertà, dell’abbandono e della dipendenza.
Scritto da Katy Faye Desmond; 28/5/2015. Fonte: https://www.thebulletin.be/reading-list-6-belgium-based-authors-you-need-read